Sono sempre stata una bambina controcorrente. Se alle femmine doveva piacere il rosa, allora a me piaceva il blu. Se tutti si sedevano (e io non lo ritenevo opportuno), continuavo a stare in piedi nonostante avessi addosso gli sguardi di tutti. Quando vedevo un’ingiustizia, litigavo con i professori, anche all’Università, pagandone le conseguenze.

Si badi bene, questi comportamenti avevano una motivazione dietro, un forte senso di giustizia e il fatto di non voler adempiere a un qualche tipo di obbligo sociale, che non aveva alcuna utilità pratica, solo perché “tutti fanno così”.

Anche oggi, che sono una Naturopata, mi ritengo fuori dagli schemi, alternativa pur svolgendo una consulenza già di per sé “alternativa”.

Ogni volta che dico a qualcuno che faccio la Naturopata, questo dà per scontato che io mi occupi di erbe e piante. Ma per me la Naturopatia non è questo, o meglio, è molto più di questo.

Probabilmente presto non mi autodefinirò più nemmeno una semplice Naturopata, il lavoro che faccio con le persone è probabilmente più di tipo spirituale/evolutivo, ma ci devo ancora riflettere.

Mi sono sempre chiesta che senso avesse riempire le persone di integratori, quando, salvo casi particolari (che di fatto vanno rimandati al medico o al nutrizionista) con l’alimentazione e il corretto stile di vita si può trovare tutto, e in perfetto equilibrio.

E che senso può avere consigliare a chi come noi vive vicino o sulle montagne, di acquistare un purificatore d’acqua (costosissimo) anziché consigliare di farsi una bella gita e andarsi a prendere l’acqua direttamente da qualche fantastica fonte (rigorosamente in bottiglie di vetro)?

O ancora, dare delle gocce che riequilibrano i chakra, ma senza insegnare/spiegare alle persone come avere più stima di sé, amarsi e accettarsi, attraversare la paura, superare i propri confini, ecc.

Potrei andare avanti così all’infinito.

Non è un giudizio, ma sono le mie riflessioni degli ultimi anni. Il mio sentire è questo, tutto lì.

Per me essere Naturopata è uno stile di vita, e come consulente cerco di insegnarlo ai miei clienti, in modo che a loro volta possano insegnarlo ad altri. In fondo l’obiettivo finale è quello di cercare di migliorare questo mondo, una persona alla volta, partendo sempre da me.

Il lavoro su di me è incessante, estenuante, ma una bellissima avventura. Ed è l’unico modo per me di poter davvero creare un rapporto di co-empatia con l’altro.

Qui di seguito metto alcuni esempi di cosa intendo come stile di vita “da Naturopata”:

  • Fare la doccia più rapida possibile, alla temperatura più bassa possibile, usando prodotti biodegradabili.
  • Usare in generale meno acqua e prodotti detergenti possibili, e sceglierli biodegradabili.
  • Fare attività fisica giornaliera.
  • Stare il più possibile all’aperto, meglio se nella natura.
  • Acquistare il più possibile da piccoli produttori locali.
  • Leggere le etichette dei prodotti che si acquistano.
  • Scegliere cibi animali da produttori etici, che permettano all’animale di stare all’aperto, vivere, muoversi e nutrirsi in libertà. Ad esempio, galline libere di razzolare, mucche al pascolo, ecc.
  • Usare meno imballaggio possibile, e riciclare tutto il possibile.
  • Non buttare il cibo avanzato, ma riutilizzarlo per nuove ricette, o al limite farne compost.
  • Acquistare e vendere l’usato.
  • Prestarsi gli oggetti.
  • Autoprodurre il più possibile (cibo, detergenti, vestiti).
  • Usare l’automobile solo se è proprio necessario.
  • Lavorare il meno possibile (se il lavoro che si svolge non è la propria passione di vita).
  • Leggere, studiare, ascoltare e creare musica e arte.
  • Giocare, ridere, divertirsi, saltare nelle pozzanghere.
  • Vivere nuove avventure.
  • Condividere la propria conoscenza con gli altri (con chi vuole riceverla ovviamente).
  • Porsi sempre domande, soprattutto su di sé, sul proprio sentire, indagarsi sempre, mai pensare di essere arrivati.
  • Ascoltare il proprio corpo, riposarsi quanto necessario, e nutrirsi secondo il proprio sentire, non secondo mode passeggere.
  • Non farsi carico del senso del dovere imposto da fuori, ma solo di quello che ci imponiamo noi dall’interno.
  • Conoscersi così bene da amare stare da soli in mezzo al nulla.

Certo, c’è chi sarà, per sue doti personali, più portato o meno verso certe attività, ma l’importante è prestarci attenzione, vivere consapevolmente le proprie scelte di vita, perché sono quelle a creare la società in cui viviamo, goccia dopo goccia.

Milena Zotta – Naturopata Radioestesista FNNP

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